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Il messaggio della nostra campagna sul trasporto scolastico sicuro
La campagna Anav si basa su un semplice dato, emerso da una recente ricerca Isfort: 5 euro a studente, per 50 studenti, sono 250 euro. Ecco la sottile – è il caso di dirlo – differenza tra una ditta sicura e una che non offre garanzie. Autisti in nero e gomme vecchie, solo per fare […]
La campagna Anav si basa su un semplice dato, emerso da una recente ricerca Isfort: 5 euro a studente, per 50 studenti, sono 250 euro. Ecco la sottile – è il caso di dirlo – differenza tra una ditta sicura e una che non offre garanzie. Autisti in nero e gomme vecchie, solo per fare qualche esempio, sono alcuni dei “piccoli” particolari che le scuole ora scelgono di ignorare, utilizzando il sistema delle aste a ribasso.
L’organizzazione dei viaggi scolastici non è sottoposta a regole specifiche. È effettuata direttamente dalle dirigenze, o da agenzie in caso di gite di più giorni. Nessuna gara ad evidenza pubblica; gli istituti fanno comparazioni in base ai preventivi muniti di requisiti auto dichiarati dalle ditte di trasporto : nessun riscontro sulla veridicità ed effettivo rispetto della legge. Discorso simile per i servizi di scuolabus appaltati dalle amministrazioni comunali.
Il tema è di grande attualità: alcune rubriche di servizio televisivo di ambito nazionale hanno dato spazio proprio in questi giorni a servizi di denuncia relativamente a presunti “scuolabus” sprovvisti di qualsiasi misura di sicurezza a bordo o autorizzazioni per esercitare.