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In Italia, al mare o nelle città d’arte: l’estate 2022 sarà open air
Le vacanze all’aria aperta sembrano essere il must post-Covid per gli italiani: due su tre, infatti, ammettono che dall’inizio della pandemia la loro propensione a svolgere all’aperto le proprie vacanze è cresciuta. Flessibilità, sostenibilità e sicurezza hanno reso l’open air tra i settori più attrattivi negli ultimi anni, anche grazie alla capacità di evolversi, intercettando […]
Le vacanze all’aria aperta sembrano essere il must post-Covid per gli italiani: due su tre, infatti, ammettono che dall’inizio della pandemia la loro propensione a svolgere all’aperto le proprie vacanze è cresciuta.
Flessibilità, sostenibilità e sicurezza hanno reso l’open air tra i settori più attrattivi negli ultimi anni, anche grazie alla capacità di evolversi, intercettando necessità e richieste dei nuovi target di riferimento. Se da una parte la pandemia ha avvicinato le persone a un concetto di turismo più consapevole e di prossimità, dall’altra il segmento ha saputo trasformarsi, per offrire servizi di qualità e ogni tipo comfort. Un trend che si conferma anche per la stagione estiva 2022, che sembra avere tutte le carte in regola per essere in linea con quella del 2019, se non addirittura superiore.
Parte da questo dato storico sul turismo open air la nuova edizione dello Studio sul Turismo Outdoor commissionata a Istituto Piepoli da ENIT-Agenzia Nazionale del Turismo e Human Company, società a capitale italiano nel segmento open air. Realizzata a giugno con metodo quantitativo su un campione rappresentativo della popolazione italiana, la ricerca ha indagato la propensione degli italiani per le vacanze estive, le previsioni di soggiorni outdoor per l’estate 2022 e i fattori determinanti per la scelta delle vacanze.
“Le nuove prospettive offerte dall’outdoor consentono di vivere pienamente e in modo nuovo spazi inattesi – commenta Roberta Garibaldi, amministratore delegato ENIT –. Il contesto storico ci ha educato a vivere l’esperienza di viaggio con modalità rivisitate, rispondendo anche all’esigenza di rafforzare il senso di rispetto per l’ambiente naturale e consentendo di potenziare la fruizione dell’esperienza di viaggio. Il turismo all’aria aperta pone le basi per consolidarsi sempre di più negli scenari turistici attuali. Il 2022 è un anno ideale per intercettare nuovamente i flussi da Oltreoceano che rappresentano uno dei bacini principali di provenienza degli adventure traveler, e uno dei più attivi per presenza di t.o. specializzati in questo mercato”.
Come saranno le vacanze 2022?
Secondo quanto emerge dall’indagine, più di un italiano su due (52%) ha programmato una vacanza questa estate: di questi uno su cinque pianifica una struttura outdoor, con predilezione per villaggi e agriturismi. Tra i propensi alla vacanza il turista open air non solo è il più fidelizzato (l’82% si dichiara pronto a partire) ma anche il più orientato a prolungare il soggiorno: per il 24% dei turisti outdoor la vacanza sarà più lunga, mentre resterà invariata per gli altri.
Riguardo alla meta, l’Italia si conferma anche quest’anno la favorita dai turisti outdoor con l’88% delle preferenze (+3% rispetto al 2021). Sul podio delle regioni preferite dal turista outdoor la Puglia (18%) consolida la propria prima posizione e condivide il podio con la Toscana (11%) e la Sardegna (10%).
Ottime le performance anche di Lazio, Calabria e Sicilia (tutte a quota 8%). Quanto alle destinazioni e al periodo, il 58% di chi pianifica una vacanza outdoor sceglierà il mare, il 17% la montagna e il 14% città e località d’arte prevalentemente nei mesi di luglio (42%) e agosto (46%), con una quota apprezzabile a settembre (11%).
Incide la crisi economica, Covid marginale
Se nella rinuncia alle vacanze non stupisce che a prevalere siano i motivi economici (38%), sorprende che il Covid resti piuttosto marginale, con solo il 5% degli intervistati che ha dichiarato di non partire per paura del contagio.
Caro carburante e inflazione sono i principali fattori per la scelta delle vacanze per sette italiani su 10, seguiti dalla presenza di tariffe flessibili che mettono al sicuro da perdite economiche (61%) e un buon numero di offerte last minute (53%).
Secondo l’indagine circa un quarto dei vacanzieri aspetta la prenotazione sotto data: la percentuale è la stessa sia tra i propensi (29%) che tra i turisti outdoor (28%). Tra i canali di prenotazione, prevale il metodo diretto con il 53% degli intervistati che ha dichiarato di aver prenotato o volerlo fare, contattando direttamente la struttura. Solo il 25% ha indicato le OLTA e il 13% le agenzie di viaggio o i tour operator tradizionali.
