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Come rilanciare il settore di bus secondo l’Anfia. Ecco le priorità per il settore
• Migliorare la qualità dell’aria in ambiente urbano e accrescere il livello di sicurezza sulle strade con un parco autobus moderno e innovativo (vietare la circolazione oltre agli Euro 0, anche ai 15.000 veicoli Euro1 ed Euro 2, che al 2019 avranno circa 19 anni). • Attivare un Piano Nazionale per il rinnovo del parco […]
• Migliorare la qualità dell’aria in ambiente urbano e accrescere il livello di sicurezza sulle strade con un parco autobus moderno e innovativo (vietare la circolazione oltre agli Euro 0, anche ai 15.000 veicoli Euro1 ed Euro 2, che al 2019 avranno circa 19 anni).
• Attivare un Piano Nazionale per il rinnovo del parco autobus per il TPL: risorse pubbliche strutturali e programmatiche che consentano alla filiera produttiva e alle aziende di servizi di poter fare una programmazione di medio-lungo periodo, per sostenere il rinnovo del parco mezzi e dare ossigeno al mercato, anche tramite la previsione dell’ammortamento degli investimenti nei costi standard dei contratti di servizio.
• Non utilizzare risorse pubbliche per interventi di revisione generale certificata o per l’acquisto di mezzi usati, anche se muniti di tale revisione (previsione ad oggi presente nella bozza del DDL di Riforma del TPL), perché comporta costi consistenti a fronte di benefici ambientali minimi.
• Rilanciare la produzione nazionale di veicoli e il relativo indotto, anche con premialità per dotazioni di componentistica innovativa sui veicoli.
• Omogeneizzare sul territorio nazionale i bandi di gara per la fornitura di autobus (sulla base di bandi tipo) e valutare la possibilità di operare con centrale unica di acquisto attraverso la DG TPL del MIT (come già previsto dall’art. 1 comma 227 della Legge di Stabilità 2015) al fine di semplificare e velocizzare procedure di aggiudicazione.