L’impegno di Evobus sul fronte sicurezza

Pubblicato lun 29 giugno 2015
Anav, insieme a Mercedes-Benz e Setra, ha presentato a Milano la campagna  “Sicurezza 10 e lode”, un’iniziativa che ha come obiettivo promuovere la cultura della sicurezza nel trasporto scolastico e nelle gite d’istruzione.  Al convegno è intervenuto anche Riccardo Cornetto, direttore commerciale coaches Evobus, società che rappresenta la divisione autobus per l’Italia dei marchi Mercedes-Benz e Setra, collocandosi all’interno di Daimler Buses.



L'impegno di Daimler sul fronte sicurezza ed ecologia si concretizza con l’iniziativa “Shaping Future Transportation”, che mira a ridurre significativamente il pericolo di incidenti con dispositivi di sicurezza attiva e passiva, lavorando contemporaneamente al problema del consumo di carburante, alle emissioni inquinanti e di CO2.  Il reparto ricerca e sviluppo investe su diversi fronti: i combustibili convenzionali, il gas naturale, le motorizzazioni ibride a idrogeno. Più di 1.200.000 veicoli industriali Daimler sono attualmente in strada con la tecnologia Selective Catalytic Reduction (SCR). Esempio di innovazione nella gestione dei motori nel settore autobus turistici, è la nuova tecnologia Predictive Powertrain Control (PPC), che utilizza un sistema di controllo GPS. Il sistema intelligente permette di conoscere le caratteristiche orografiche della strada che si percorre e di ottimizzare quindi automaticamente il moto, con conseguenti minori consumi ed emissioni inquinanti.

“La sicurezza e l’ecologia soni i valori di fondo che hanno spinto Mercedes- Benz ad appoggiare l’iniziativa di Anav  ‘Sicurezza 10 e lode’ – ha spiegato Cornetto -. Si tratta di due concetti chiave del mondo Daimler. Appena saputo che Anav si era spinta verso la diffusione di una campagna volta a sensibilizzare il mondo della sicurezza del trasporto con l'autobus, ci siamo detti: chi meglio di noi può portare l'esperienza dal punto di vista del costruttore? Da più di 50 anni si fanno investimenti per la sicurezza e per ridurre l'impatto ambientale. Obiettivi di fondo condivisibili dunque, ma non solo: ci ha spronato anche l'approccio verso chi deve operare la scelta, visto che la campagna non si rivolge alla ristretta cerchia degli addetti ai lavori. Parliamo del trasporto di ragazzi, di alunni, del futuro del paese. Una responsabilità grande rispetto alla sicurezza necessaria. Oggi per fortuna, la tecnologia può dare una grande risposta rispetto a questo tema”.

Strettamente interconnesso a questo problema, c'è l'invecchiamento del parco circolante autobus in Italia, che versa in condizioni particolarmente difficili.

“Assolutamente. Dai dati dell'Unrae, vediamo che il parco circolante attuale ammonta a 50.000 veicoli: il 56% ha più di 12 anni. Ciò significa che più di 30.000 veicoli hanno un'età superiore ai 12 anni. Vi sono tra questi , veicoli con più di 15-20 anni. Per un autobus, si tratta di un’infinità di tempo tenuto conto dei passi avanti della tecnologia. Tralasciamo per un momento i sistemi elettronici, e pensiamo ai sistemi di sospensione, a quelli di frenatura, alla rigidità torsionale delle scocche di un autobus. Tutti elementi che hanno aumentato la sicurezza negli anni. E’ chiaro che la sicurezza stradale parte anche dal rinnovamento del parco, il ricambio però avverrà in un tempo  progressivamente lungo, ma le possibilità ci sono. Per questo appoggiamo il discorso del dottor Biscotti (Nicola Biscotti, presidente Anav – ndr) per sensibilizzare e promuovere le aziende sane che investono in nuove tecnologie Entrando nel dettaglio tecnico, si parlava di scadenze importanti in ambito legislativo".

Come risponde Daimler?

“A partire da novembre 2015, sarà d’obbligo sugli autobus da noleggio il sistema Aebs – Advanced emergency breaking system, previsto dalla normativa ECE 131, per tutti i veicoli di nuova immatricolazione. Si tratta di un sistema in grado di frenare anche in mancanza di azione da parte del conducente. La norma prevede nella cosiddetta Fase 1, che con una velocità di partenza dell’autobus di 80 km orari, percorsa una distanza di 120m la riduzione di velocità non deve essere inferiore a 10 km all’ora, quindi non deve andare più forte di 70 km orari. La normativa già prevede, nel 2018 una Fase 2, che porterà la richiesta di riduzione di velocità dai 10 di novembre 2015 ai 20 km orari. In aggiunta all’ Aebs, sempre a Novembre 2015, verrà reso d’obbligo il dispositivo Ldws, il sistema di mantenimento della carreggiata: ovvero la verifica che il mezzo mantenga una traiettoria rettilinea rispetto alla strada. Si vanno a prevenire così  i danni dei colpi di sonno o delle distrazioni. I sensori verificano la traiettoria del veicolo attraverso effetti acustici, visivi o con vibrazioni, che vanno a sollecitare l’autista e quindi a informarlo in caso di movimenti potenzialmente pericolosi del mezzo Un altro sistema di sicurezza evoluto, in casa Daimler, è l’ Aba 3 - Active Brake Assist 3, dispositivo di frenatura assistita con prestazioni già oggi superiori a ciò che prevede  la normativa del 2018. L’ABA3 è disponibile sulla gamma  Mercedes-Benz Travego e su tutta la gamma Setra. Il sistema è in grado di rallentare il veicolo  ad una velocità di 33 km all’ora contro i 70 0 i 60 richiesti dalla normativa. E’ importante sottolineare come anche il sistemi Aebs offerto su tutti i veicoli Mercedes soddisfi già oggi i requisiti della Fase 2 prevista per il 2018".

Recentemente, in Germania e a Las Vegas, si sono svolti eventi per presentare i vostri veicoli merci con guida autonoma. Quando vedremo queste tecnologie applicate nel settore trasporto viaggiatori?

“Ancora non abbiamo una data, ma ci avvicineremo senz’altro alla guida assistita completa. Già abbiamo dispositivi che ci portano in quel senso. Sull’autobus abbiamo la variabile del passeggero, ma come già successo con altri sistemi, ipotizziamo che i dispositivi previsti nel mondo del truck potranno in futuro trovare specifiche applicazioni  anche nel settore bus”.

Quali sono gli obiettivi futuri sul fronte sicurezza ed ecologia?

“Sull’aspetto ecologico è stato presentato proprio in occasione del Uitp (la manifestazione internazionale sul trasporto che si è svolta a Milano dall’8 al 10 giugno 2015 – ndr), da parte di Daimler, un piano che tiene conto del fatto che entro il 2030 il 70% delle vendite di city bus saranno di veicoli a emissioni zero. Ciò si sposa con gli obiettivi che sta portando avanti Daimler: la sfida della trazione elettrica, che ruota attorno all’autonomia e alla capacità di carico del bus. L’obiettivo è trasportare passeggeri, non batterie. In tempo reale è stato presentato il mockup di un motore a gas: in questo momento un motore euro 6 a gasolio o a gas, presenta livelli di emissione prossimi allo zero. Questo motore  rappresenta una novità assoluta: cilindrata ridotta, poco più di 7 litri e prestazioni di potenza e di consumi migliori del predecessore da 12 litri. Quindi offre grande attenzione alla filiera dei costi: utilizzare meno materiale, significa avere veicoli con pesi ridotti quindi con possibilità di portare più passeggeri, il tutto rivolto a un’ottica di ecologia globale”.

Sulle politiche della sicurezza cosa possiamo aggiungere?

“A questo punto possiamo parlare di formazione, avendo già detto molto per la sicurezza.  Nonostante tutti i dispositivi citati, alla base c’è sempre bisogno di un autista preparato. Ecco perché Daimler sta investendo in corsi di formazione per la guida sicura. È importante che gli autisti siano preparati in caso di imprevisti: un fondo sconnesso, a bassa aderenza, ostacoli improvvisi. Da qualche anno la Daimler organizza corsi di guida sicura. A settembre e ottobre 2015, sul fronte bus, sono previste tre date al Nord, Centro e Sud per far sperimentare ai clienti cosa significa fronteggiare situazioni particolari con dispositivi di ultima generazione”.


Pubblicato in: daimler, mercato

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